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La Cassazione sul blocco sfratti: stop alle proroghe dal 2022

Il blocco degli sfratti per morosità è una misura legittima ma temporanea, destinata quindi a terminare entro il 31 dicembre 2021 senza la possibilità di ulteriori proroghe. La misura adottata dal legislatore e strettamente legata alla situazione eccezionale determinata dalla pandemia da Covid-19 ha determinato la compressione del diritto di proprietà, che secondo la Cassazione ha raggiunto il massimo limite di tollerabilità. Con il 2022 il blocco degli sfratti dovrebbe quindi terminare, senza ulteriore proroga.

Blocco degli sfratti: costituzionale o incostituzionale?

La questione di legittimità costituzionale delle proroghe del blocco degli sfratti era stata sollevata dai Tribunali di Trieste e Savona. Il D.L. 183/2020 e 41/2021, entrambi convertiti in legge, avevano infatti prorogato alcuni provvedimenti di rilascio immobiliare decretati nel corso del 2021. La Corte di Cassazione si è espressa riconoscendo la legittimità delle proroghe della sospensione ma osservando nelle motivazioni della sentenza che la legittimità del blocco degli sfratti per morosità è vincolata al carattere temporaneo della misura e che la tollerabilità della compressione del diritto di proprietà ha raggiunto il suo massimo limite.

La sentenza della Cassazione sulla proroga della sospensione degli sfratti

La Corte Costituzione nella sentenza n. 213/2021 del 11 novembre 2021 ha rilevato che il legislatore ha ridotto progressivamente l'ambito di applicazione della sospensione: infatti, se all'inizio della pandemia la sospensione degli sfratti era generalizzata, con il passare del tempo e l'attutirsi della pandemia è stata progressivamente ridimensionata, con il riequilibrio degli interessi e dei due diritti coinvolti, quello a una casa e quello legato alla proprietà.

La Suprema Corte ha posto in evidenza l'intrinseca natura temporanea del provvedimento oltre all'impossibilità di una ulteriore proroga oltre la scadenza del 31 dicembre 2021, fatta salva la possibilità, nel caso l'evolversi della situazione sanitaria lo richiedesse, di ricorrere a misure diverse dalla sospensione dei provvedimenti di rilascio per tentare di ribilanciare i valori costituzionali di rilievo coinvolti dagli avvenimenti.

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