INDICE:
1. Direttiva case green: nuovi passi verso l'efficienza energetica?;
2. Obiettivo ambizioso: edifici a zero emissioni entro il 2050;
3. Transizione verso valutazione media di consumo per gli Stati Membri;
5. Un'Europa più sostenibile dal punto di vista energetico;
La Commissione ITRE (Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia) del Parlamento Europeo ha recentemente approvato l'accordo
derivante dai negoziati con il Consiglio sulla direttiva sull'efficientamento energetico degli edifici, nota come "Case Green".
L'accordo, ottenuto nel corso del trilogo tra le istituzioni comunitarie,
ha ricevuto 38 voti favorevoli, 20 contrari e 6 astenuti, proseguendo ora verso la Plenaria di febbraio.
Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda l'articolo 9, che ha subito una revisione sostanziale rispetto alle proposte precedenti.
Contrariamente all'idea di imporre requisiti rigidi per singoli edifici, la nuova formulazione promuove una maggiore flessibilità.
In questo contesto, i paesi membri saranno responsabili di elaborare piani specifici per ridurre i consumi energetici nei loro settori residenziali.
L'obiettivo ambizioso è di conseguire un patrimonio edilizio a zero emissioni entro il 2050, adottando il 2020 come punto di partenza.
Questo percorso prevede un graduale miglioramento delle prestazioni energetiche, con obiettivi intermedi di riduzione
del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
Una delle innovazioni più significative è la transizione da requisiti centrati su singoli edifici a una valutazione media di consumo per gli Stati membri.
Quest'approccio consentirà una maggiore personalizzazione dei piani nazionali, tenendo conto delle specificità di ciascun paese.
Gli Stati membri, tramite i loro piani, definiranno le strategie per raggiungere gli obiettivi stabiliti.
Un vincolo rilevante della direttiva è l'obbligo di concentrarsi sul 43% degli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico.
Questa disposizione sottolinea l'importanza della ristrutturazione degli edifici esistenti, evidenziando la preferenza per tali interventi rispetto alla
costruzione di nuovi immobili. In Italia, ad esempio, si darà priorità a interventi su cinque milioni di edifici esistenti.
Un'altra pietra miliare riguarda l'abbandono dei combustibili fossili, compresi i sistemi di riscaldamento a gas metano.
La data per il bando completo è stata spostata al 2040, consentendo agli Stati membri un periodo più ampio per attuare questa transizione.
Tuttavia, a partire dal 2025, gli incentivi fiscali per tali apparecchi saranno eliminati, promuovendo l'adozione di sistemi di riscaldamento ibridi,
come quelli che combinano caldaie tradizionali e pompe di calore.
In conclusione, l'accordo sulla direttiva delle Case Green rappresenta un significativo progresso verso un'Europa più sostenibile dal
punto di vista energetico. L'introduzione di maggiore flessibilità nei requisiti e l'attenzione alla ristrutturazione degli edifici esistenti riflettono
un approccio equilibrato alla sfida dell'efficienza energetica, permettendo agli Stati membri di adattarsi alle proprie circostanze e accelerare
il percorso verso una futura abitativa a emissioni zero.