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Coronavirus, Eurirs e mutui

La propagazione del COVID-19, il nuovo coronavirus, e le tensioni finanziarie per le allarmanti notizie dell'ultimo mese hanno contribuito al calo dei mutui legato al calo degli indici Eurirs utilizzati per il calcolo della rate: da inizio anno, infatti, gli indici hanno subito un ribasso di circa 30 punti base.
 

Coronavirus e finanza

Stanno lavorando alla ricerca di un vaccino del coronavirus scienziati di tutto il mondo perché l’infezione polmonare partita dalla Cina ha già provocato nel paese oltre 1.000 decessi. Ma le ultime notizie lasciano ben sperare: secondo quanto trasmesso da un’emittente cinese, un team di scienziati avrebbe individuato e messo a punto un farmaco efficace e uno scienziato britannico ha dichiarato alle telecamere di Sky che la sua equipe ha fatto passi avanti nella riduzione del tempo di sviluppo normale, passando da 2-3 anni a soli 14 giorni.

La situazione è in continuo divenire ma il nuovo coronavirus ha già avuto notevoli effetti sul mondo della finanza. Innanzitutto è aumentata la volatilità delle borse ed inoltre, contemporaneamente al ribasso della crescita economica cinese quindi mondiale, si è verificato un calo dei tassi obbligazionari, in particolare dei beni rifugio.
 

Coronavirus e indici Eurirs

Uno degli impatti più significativi del coronavirus riguarda gli indici Eurirs, ovvero l’attualizzazione delle stime sui movimenti futuri dei tassi di interesse europei nel medio lungo periodo: in parole semplici il costo del denaro. Le variazioni di questi indici hanno una ricaduta importante sulle tasche di chi sta per stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso o per chi sta pensando di spostare presso un nuovo istituto, con condizioni più convenienti, un mutuo già avviato. E questo perché il tasso fisso del mutuo è calcolato dalla somma dell’indice Eurirs e uno spread stabilito dalla banca.

Il ribasso degli Eurirs da inizio anno ad oggi è stato di circa 20-30 base e quindi, coloro che si rivolgono ad una banca per la stipula o la surroga di un mutuo a tasso fisso troverà condizioni più vantaggiose rispetta a chi abbia stipulato a fine 2019. A dire il vero il calo degli Eurirs era già avviato ma il rallentamento della crescita globale e quindi, inevitabilmente, dei tassi europei, impatta sempre sui costi dei mutui.

L’andamento degli Eurirs è pure legato al rendimento del Bund tedesco, anch’esso sceso nei rendimenti a causa dell’aumento della domanda da parte degli investitori che, nelle fasi di tensione finanziaria si dirigono sui beni rifugio come, appunto, il Bund. L’effetto finale sui mutui è quindi doppiamente vantaggioso.

Attenzione però, perché i tassi Eurirs sui mercati finanziari possono avere una volatilità molto alta, anche se le stime riguardano un lontano futuro. Non è detto quindi che il tasso di un preventivo di oggi, quindi l’ipotetica rata, sia quello effettivo perché per arrivare alla stipula possono trascorrere anche 60-90 giorni durante i quali gli Eurirs possono variare, anche sensibilmente.
 

Coronavirus, mutui e surroghe

Che fare allora? Bisogna sapere che le banche hanno tre sistemi per determinare quando congelare gli Eurirs. Alcuni istituti considerano l’Eurirs calcolato nel mese di effettiva stipula del mutuo, altre quello del giorno di approvazione reddituale del richiedente e altre ancora il giorno di presentazione della domanda di mutuo. è quest’ultimo il caso da preferire per la possibilità di bloccare l’Eurirs in un momento prescelto come può essere, ad esempio, questa fase di calo dei tassi. Per le altre due opzioni possono invece passare dai 15 giorni per il completamento dell’istruttoria fino ai 2-3 mesi la stipula effettiva. È quindi chiaro che in tempi così lunghi gli indici Eurirs possono cambiare notevolmente.

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