Il bonus facciate, la detrazione introdotta dalla Manovra 2020 e riguardante tutti gli interventi finalizzati al recupero delle facciate degli edifici, ha scatenato fin da subito un enorme interesse da parte degli italiani, tanto da arrivare a stimare lavori per un valore economico di 4 miliardi di euro. La misura ha però generato anche qualche dubbio. Per esempio: hanno diritto al bonus facciate anche i negozianti e i condomìni?
A chi spetta l'agevolazione
Ricordiamo che la detrazione del 90% della spesa sostenuta può essere richiesta per tutti quegli interventi edilizi, manutenzione straordinaria e ordinaria compresa, che riguardino le facciate quali tinteggiatura, sostituzione dei canali di gronda e rifacimento di decorazioni e fregi. Una condizione per poter beneficiare del bonus è che i beneficiari siano soggetti Irpef, quindi privati e persone fisiche private e società semplici o enti non commerciali. Vien da sé che il condominio non essendo soggetto Irpef, non potrà godere del bonus facciate che quindi non gli spetta. Il bonus spetterà invece al proprietario dell'unità individuale facente parte del condominio stesso mentre le imprese individuali e collettive e i soggetti passivi dell'Ires, come enti commerciali o società di capitali, restano invece esclusi.
Il caso delle serrande dei negozi
Il bonus facciate è stato presentato dal Governo come una manovra pensata per dare un nuovo volto alle città italiane. Proprio per questo la manutenzione delle serrande, almeno come intervento ordinario, potrebbe rientrare nei lavori coinvolti dall'agevolazione fiscale, pur non essendo parti comuni in senso strettamente edilizio e architettonico. L'applicazione del bonus dovrebbe quindi essere valutata in base alla tipologia del proprietario (soggetto Irpef o meno). apertura interpretativa dovrebbe però essere gestita dall'Agenzia delle Entrate in relazione a chi effettivamente abbia sostenuto la spesa per l'intervento. Attendiamo quindi una presa di posizione ufficiale dell'Agenzia delle Entrate.
