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Bologna, il tram e il naviglio

Tram a Bologna? Ebbene sì! Il nuovo progetto delle linea tranviarie di Bologna è stato presentato il 7 di marzo. Tra le maggiori novità, oltre alla realizzazione dell’infrastruttura stessa, sono previsti anche una serie di interventi di completamento, tra i quali spicca la riscoperta del naviglio di via Riva di Reno e la riqualificazione della strada.
 

Il progetto della tranvia

Il tram a Bologna avrà quattro linee:

  • linea rossa, capolinea Borgo Panigale-Facoltà di Agraria Caab
  • linea gialla, Casteldebole-Rastignano
  • linea verde, deposito Due Madonne-Corticella
  • linea blu, Casalecchio-San Lazzaro

La linea rossa sarà soltanto la prima delle quattro ma rivoluzionerà i nostri spostamenti in città: si svilupperà dal capolinea ovest a Borgo Panigale, dove è prevista la realizzazione di un grande parco con orti urbani, un parcheggio scambiatore da 400 posti e un terminal di interscambio con le linee extraurbane, fino alla Facoltà di Agraria/Caab, e avrà un’ulteriore diramazione dalla Fiera al parcheggio Michelino.

Sarà lunga 12 km, avrà 30 fermate e tre capolinea e passerà per il centro storico. La linea servirà quindi tutta la periferia ovest e nel suo tragitto collegherà punti strategici come la stazione, l’Ospedale Maggiore, il Pilastro e Fico, la Ducati e il polo fieristico.

Nel tracciato che interesserà il centro storico il tram sarà alimentato a batteria. Quest’importante innovazione, non ancora presente in Italia sulle linee attive, eviterà l’inserimento di pali e nuove linee elettriche aeree. Inoltre il tram, pur circolando in sede propria, convivrà con gli altri mezzi di trasporto e comporterà, in alcuni casi, la revisione dei sensi di marcia.

L’infrastruttura, nelle visione dell’amministrazione comunale, costituirà anche un’occasione per la riqualificazione urbana dell’intero tracciato con la costruzione e il riammodernamento di tanti marciapiedi e piste ciclabili e la piantumazione di verde urbano.
 

Il progetto del naviglio di via Riva di Reno

Il maggior intervento collaterale al progetto della linea rossa, riguarderà il tratto di canale di via Riva di Reno compreso tra piazza Azzarita e via Lame. Una piccola parte dei 27 km dell’originario e fitto sistema idrico realizzato alla fine del 1100 a partire dai fiumi Reno e Savena, tornerebbe quindi alla luce e, anziché alimentare mulini da seta, pile da riso e manifatture, sarebbe trasformata in darsena in stile milanese, con alberi e strutture per il relax e il tempo libero. Un piccola parte di quanto interrato all’inizio del XX secolo per far largo alle strade e alla modernità, farebbe compagnia alla nota finestrella di via Piella e all’antico porto del Cavaticco ma soprattutto tornerebbe ad essere parte integrante del tessuto urbano.
 

Perché il tram a Bologna?

Il tram è un sistema di trasporto intermedio tra quello su gomma e le metropolitane ma ha dalla sua parte dei tempi medi di accesso alle fermate ben più bassi rispetto alle metropolitane. Questo vantaggio è in parte dato dall’inferiore distanza tra le fermate, circa 400 metri contro gli 800/100 della metro e dalla possibilità di raggiungerle in superficie.
Inoltre il tram si inserisce bene nel PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che mira alla conversione di 440mila spostamenti giornalieri dall’auto/moto privata al trasporto pubblico/bicicletta/piedi. Nel contesto urbano bolognese il tram, capace di trasportare tra i 2mila e i 10mila passeggeri all’ora per linea e per direzione, viene considerato il mezzo capace di superare i limiti di capacità dati dall’offerta attuale.

Quanto già avvenuto in altre città europee ha dimostrato che il tram migliora la qualità urbana perché con la realizzazione dell’infrastruttura di trasporto si riqualifica l’intero tracciato.
Il tram ha inoltre minori costi di realizzazione e di esercizio rispetto alla metropolitana e i cantieri per la realizzazione infrastrutturale sono meno impattanti. Un altro vantaggio di non poco conto è quello legato ad inquinamento e consumi energetici: l’assenza di inquinamento atmosferico dato dai gas di scarico è garantita e il consumo energetico, per posto offerto, è inferiore a quello del filobus. Il tram garantisce anche un sensibile diminuzione anche dell’inquinamento acustico e una riduzione delle vibrazioni causate dai mezzi di trasporto e tanto dannose per il patrimonio edilizio pubblico e privato.
 

Il cronoprogramma dei lavori

Un volta approvati il progetto definitivo e quello esecutivo, la gara per l’aggiudicazione dei lavori dovrebbe svolgersi alla fine del 2021 e l’inizio dei lavori dovrebbe partire all’inizio del 2022. La complessa realizzazione dell’opera, che partirà dalla linea rossa, prevede l’entrata in esercizio per il 2026.
 

Obiezioni, dubbi e contributi al progetto

I vantaggi sembrano molti, in termini di mobilità, sostenibilità e sviluppo urbano, ma per un bilancio definitivo dovremo aspettare …di attarci al tram!

Per i più curiosi e i più critici il Comune ha pensato a una sorta di FAQ che potete trovare alla pagina dedicata sul sito iperbole .

Un’altra importante iniziativa dell’amministrazione comunale è l’informazione e il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella fase di progettazione preliminare. Gli entusiasti e gli interessati troveranno tante info utili qui .

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