INDICE
1. Cosa comprende la Direttiva?;
2. Ripercussioni economiche e sociali;
4. Obiettivi da raggiungere e scadenze;
L'Unione Europea ha compiuto un passo cruciale verso la sostenibilità ambientale nel settore edilizio con l'approvazione definitiva
della cosiddetta Direttiva sulle "case green". L'Ecofin, l'organo dell'UE responsabile delle questioni economiche e finanziarie,
ha approvato ufficialmente il testo oggi, nonostante il voto contrario dell'Italia e dell'Ungheria, e l'astensione di Repubblica Ceca,
Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia. Questo importante accordo conferma il consenso unanime ottenuto dagli Stati membri in un incontro
tenutosi il 10 aprile presso il Coreper, senza la necessità di ulteriori discussioni. L'obiettivo chiave di questa direttiva è rendere il parco immobiliare
dell'Unione Europea completamente a zero emissioni entro il 2050.
COSA COMPRENDE LA DIRETTIVA?
La Direttiva sulle "case green" stabilisce una serie di misure e obiettivi ambiziosi:
- Riduzione delle Emissioni: Tutti gli edifici nell'UE dovranno essere a zero emissioni nette entro il 2050.
Questo implicherà l'adozione di tecnologie e materiali più sostenibili;
- Efficienza Energetica: Gli edifici esistenti dovranno essere ristrutturati per migliorare l'efficienza energetica e ridurre l'impatto ambientale;
- Innovazione Tecnologica: Promuovere l'innovazione nel settore edilizio per sviluppare soluzioni a basso impatto ambientale;
- Sostegno Finanziario: Fornire incentivi finanziari e agevolazioni fiscali per incentivare gli investimenti verso edifici sostenibili;
RIPERCUSSIONI ECONOMICHE E SOCIALI
L'approvazione di questa direttiva avrà profonde conseguenze economiche e sociali in tutta l'Unione Europea:
- Investimenti: si prevede un aumento degli investimenti nel settore delle costruzioni e delle tecnologie sostenibili;
- Creazione di posti di lavoro: l'adozione di soluzioni green porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro nel campo dell'edilizia
e delle energie rinnovabili;
- Benefici ambientali: la riduzione delle emissioni avrà un impatto positivo sull'ambiente e sulla qualità dell'aria;
PROSSIMI PASSI
Ora che la direttiva è stata ufficialmente adottata, gli Stati membri dovranno avviare le procedure nazionali per recepirla nei rispettivi
ordinamenti giuridici entro i termini previsti. Ci si aspetta che questa legislazione porti a un cambiamento significativo nel modo in cui gli
edifici vengono costruiti, ristrutturati e gestiti in Europa. Le implicazioni economiche e sociali saranno notevoli, ma l'obiettivo di ridurre le
emissioni e promuovere edifici più efficienti è cruciale per affrontare la crisi climatica globale.
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE E SCADENZE
Di seguito le principali disposizioni della Direttiva casa green dell'Unione Europea, delineando le scadenze e gli obiettivi da raggiungere
per diverse categorie di edifici.
- Obiettivi di riduzione dei consumi energetici: è necessario ridurre i consumi di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030
e del 20-22% entro il 2035. Il 55% di questa riduzione sarà ottenuta ristrutturando il 43% degli edifici più energivori.
- Costo dei lavori: per raggiungere gli obiettivi, sono necessari investimenti annui stimati a 275 miliardi di euro entro il 2030,
con un aumento di 152 miliardi di euro rispetto alle attuali risorse. Il costo per lavori di ristrutturazione per famiglia varierà
da 20.000-30.000 euro a 50.000-60.000 euro;
- Impatti sugli edifici pubblici: a partire dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero.
È necessario ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033;
- Obbligo dei pannelli solari: nuovi edifici pubblici e non residenziali dovranno installare pannelli solari tra il 2026 e il 2030.
L'obbligo specifico scatta entro il 31 dicembre 2026 per edifici con superficie superiore a 250 m²;
- Eliminazione delle caldaie a gas: le caldaie a gas saranno eliminate entro il 2040. A partire dal 2025, le agevolazioni fiscali per
gli impianti tradizionali saranno eliminate, favorendo quelli ibridi con pompa di calore;
EDIFICI DA RISTRUTTURARE
Queste informazioni riflettono gli obiettivi e le sfide legate alla trasformazione del settore edilizio italiano in linea con le normative
europee sulla sostenibilità energetica.
- Edifici non residenziali: gli Stati membri, inclusa l'Italia, devono ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni
energetiche entro il 2030 e il 26% entro il 2033, conformemente alla nuova direttiva europea;
- Edifici esclusi dalla Direttiva: la direttiva esclude gli edifici agricoli, storici, temporanei, i luoghi di culto e altri edifici di particolare
valore storico o architettonico.
- Situazione degli edifici residenziali in Italia: in Italia, ci sono circa 12,5 milioni di edifici residenziali, di cui il 72% è stato costruito prima del 1976.
Non esiste una stima ufficiale degli edifici da ristrutturare, ma si prevede che potrebbero essere circa un milione entro il 2030;
- Impatto del superbonus: tra il 2020 e il 2023, il Superbonus ha contribuito alla riqualificazione di circa 460.000 edifici residenziali in Italia,
offrendo incentivi per migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni.